Fortitudo Baseball

Lo Speaker's Corner
Note sull'ultimo weekend
Nettuno
, 26-27/5/2000

 

Gara 1

Gara 2

Gara 3
Risultato Italeri 4 - Nettuno 2 Italeri 6 - Nettuno 5 (10°) Italeri 4 - Nettuno 3
Partenti Donnie Schmidt
Cipriano Ventura
Cristian Mura
Juan Carlo Vigna
Fabio Betto
Massimiliano Masin
Vincente Donnie Schmidt
5.2 IP, 5 H, 2 BB, 5 K, 0 ER
Alfredo Lopez Delgado
2.0 IP, 0 H, 0 BB, 2 K, 0 ER
Fabio Betto
7.0 IP, 4 H, 3 BB, 7 K, 2 ER
Salvezza Todd Incantalupo   Todd Incantalupo
RBI Santana 3, Neri 1 Santana e D. Frignani 2,
Bondioli 1
Santana e Nanni 1
Extrabasi HR Santana da 2 2B Giovannini 2B Neri, Nanni e Bissa
Best AB Santana 2/4
Balzani 1/2
Giovannini 3/4
Santana 2/4
Neri 2/4
GWRBI Ruben Santana Daniele Frignani =====
       
  score score score

    Non so voi, ma io faccio fatica ad abituarmi a certi standard. La Fortitudo Italeri ci regala la terza tripletta consecutiva, quinta di questa incredibile stagione, ma ogni volta l'impresa sembra sempre più titanica. Certo, vincere tre volte in casa col Parma era stato grandioso. Certo, la dimostrazione di potenza e mentalità vincente offerta a Modena mi aveva fatto sbilanciare sul valore della squadra. Ma questa di andare a scremare tre volte a Nettuno, restituendogli le tre sconfitte patite nel primo turno casalingo dell'anno, direi che proprio le supera tutte. Meglio di questo ci sarebbe solo...
    In gara 1, Donnie Schmidt affronta lo spauracchio Cipriano Ventura. E' un classico duello di lanciatori fino al sesto inning (noi mai in seconda base, loro solo un po' meglio). Al sesto, la svolta: l'impassibile Renato Bondioli lima la base per ball e Ruben Santana spara un missile al centro che vale il due a zero per noi. Reagisce subito il Nettuno riempiendo le basi nell'attacco successivo, ma abbiamo un'arma segreta nel bullpen e Mauro Mazzotti, che timido non è di sicuro, non esita a sfoderarla: Todd Incantalupo esordisce chiudendo l'inning senza danni e rimane in campo fino alla fine per la sua prima salvezza. Ci togliamo anche la soddisfazione di smontare Ventura al nono con due valide, e il rilievo Diego Ricci non riesce ad impedire che entrambi arrivino a punto. Sono le squadre vere che, in vantaggio di due punti, ne fanno altri due al nono! Infatti anche loro segnano due volte nell'ultimo attacco, ma a questo punto non gli basta più.
    In gara 2 i laziali presentano Juan Carlo Vigna, e scusate se è poco. Noi abbiamo Cristian Mura, che però non è nella giornata migliore e non finisce la quarta ripresa, avendo peraltro incassato la miseria di tre valide (ma con 5 basi per ball) e un solo punto guadagnato. Cristian non è stato aiutato dalla difesa, ma pazienza: l'Italeri ci sta abituando ormai ad una gestione del parco lanciatori "all'americana". Francesco Piretti (un'altra ottima prestazione) e Riccardo Corradini si spartiscono oltre quattro riprese concedendo un punto in due, e alla fine del nono siamo cinque pari.
Sul monte per noi c'è Alfredo Lopez Delgado. Sì, proprio quel Delgado che ha perso gara uno col Nettuno all'andata, incassando quattro punti al nono di una partita che era sull'uno pari. Proprio quel Delgado che, unico del bullpen bolognese, è stato usato per tutto il girone di andata in mopup situation, cioè per "mangiare" innings quando il punteggio non è stretto. Ma, un momento: siamo proprio sicuri che sia quel Delgado? No, perchè questo Delgado sfodera due inning perfetti, conditi anche da due K, rendendo vincente l'RBI di Lele Frignani al decimo.
    In gara 3, si respira una novità importante: CI SENTIAMO FAVORITI. Caspita, se abbiamo battuto Ventura e Vigna, il pur sempre valido Masin lo pigliamo a pallate! Non succede proprio così, in realtà, ma insomma Fabio Betto è sempre Fabio Betto, e le sue sette riprese con quattro valide, sette K e due punti guadagnati non ce le nega neanche stavolta. In attacco poi siamo diventati dei farmacisti: il buntino, la rubatina, e sempre pronti ad approfittare degli errori degli altri. Che vengono, come anche i nostri, perchè affiora la stanchezza di un weekend che profuma già di storia. La vera preoccupazione è: ma chi la chiude questa, dopo l'intensivo utilizzo del bullpen nelle due partite precedenti?

    Rapporto di un testimone oculare: il coach si guarda intorno, fissa lo sguardo sull'ultimo arrivato, e questi lo guarda a sua volta e fa segno di sì con la testa. Il tutto senza una parola.
    Ed ecco che, come se Mazzotti avesse calcolato tutto fin dall'inizio (non oso pensare che l'abbia fatto davvero...), abbiamo ancora forza nelle braccia per scavalcare gli ultimi ostacoli: Todd Incantalupo risale sul monte dopo gli oltre cinquanta lanci della sera precedente, e superato non senza difficoltà (che aggiungono gusto all'impresa, come si sa) un durissimo ottavo inning, condito da tre basi su ball e due errori della nostra difesa (due punti entrati senza neanche una valida), chiude la partita con tre veloci out al nono, marchiando con la seconda salvezza il suo weekend d'esordio. Ci applaudono gli appassionati di baseball nettunesi , forse pensando che, quest'anno, Paul Romanoli ce l'abbiamo noi.

    Su questo tipo di utilizzo del parco lanciatori vorrei dilungarmi un momento.
    1. I partenti non hanno bisogno di preoccuparsi al quinto inning di che cosa tireranno all'ottavo: possono dare quel che hanno con maggiore serenità.
    2. Tutti i rilievi sanno che arriverà presto il loro momento, si sentono tutti coinvolti in prima persona e nessuno si "addormenta". Il loro ruolo è peraltro ingigantito, e quindi più gratificante, come dimostra l'andamento di gara uno: Delgado non avrebbe vinto senza il determinante contributo di Pirro e Ricky. Diciamocelo: chi avrebbe scommesso, in passato, su una nostra vittoria a Nettuno contro Vigna con il nostro partente che dura 3.2 riprese?
    3. Il pubblico si diverte molto di più, perchè da queste parti veder cambiare un pitcher che sta andando bene perchè arrivano due battitori forti di mano opposta alla sua è un lusso che fa venire in mente le cassette delle partite di Major League.
    4. Il Manager usa lo stesso sistema anche per i battitori.
    Morale: Mauro Mazzotti non sta inventando il gioco del baseball, ma il suo approccio al lavoro che fa si esprime attraverso una competenza ed una professionalità che, in uno sport dilettantistico come il nostro, valgono doppio. Non mostra timore reverenziale nei confronti di alcun avversario, ha il coraggio delle sue scelte e, soprattutto, sa trasmettere questo suo stile ai ragazzi che giocano. Mi secca fare nomi, perché una squadra è una squadra e basta, ma li faccio lo stesso: nel corso di questa entusiasmante striscia vincente (a proposito, il parziale aggiornato è 17 vinte e 2 perse, dopo lo 0 - 8 iniziale), i signori Fabio Giovannini e Renato Bondioli (di Delgado e il resto del bullpen ho già detto) si sono fatti trovare prontissimi quando c'è stato bisogno del loro contributo. Di questo, oltre che essere felici per loro e per noi, non possiamo che dare merito a chi li allena. E vogliamo dirla tutta? La sensazione, per chi come me vede il tutto da fiancheggiatore (non ho altri incarichi oltre a blaterare e cantare al microfono del Falchi ed occuparmi di questo sito web), è che qui ci sia anche lo zampino del management. Se una società decide di investire nel lungo periodo su un allenatore, evidentemente sulla base della fiducia nelle sue capacità, non può fare niente di meglio che lasciarlo lavorare in pace. Questo, credo, sta esattamente succedendo dall'inizio del campionato. La mia impressione è che Mazzotti non si senta nessuno sopra di lui, ma un sacco di gente al suo fianco. Tra l'altro, considerando da dove viene, forse pochi sono in grado di apprezzarlo quanto lui.

   Gli avversari. Mi sono dilungato un po' troppo, non vorrei esagerare. Non rinuncio però ad una puntualizzazione. Non è un Nettuno dimesso o fuori forma quello che abbiamo fronteggiato. E' il Nettuno secondo in classifica da tutti percepito come l'unico argine allo strapotere riminese. I nostri ragazzi hanno affrontato e battuto sul loro campo giocatori tra i migliori che militino nel nostro campionato, ottimi pitcher che di solito vincono contro chiunque, un lineup di elevatissima pericolosità sia come media sia come potenza, con un manager che non ha niente da imparare da nessuno. Scommetto che dal prossimo weekend questi ricominciano a triturare avversari come hanno fatto fino alla settimana scorsa. Adesso, anche l'Italeri è seconda in classifica, e c'è perchè se l'è meritato sul campo, ribaltando pronostici unanimi che la prevedevano perdente. Doppio orgoglio, ragazzi. Anche noi, adesso, abbiamo il nostro ruolo nel contrastare lo strapotere riminese.
Cominciando dal prossimo weekend.

----------------

   Per chi non era a Nettuno, l'ascolto della radiocronaca di gara due è stato complicato dalla concomitanza con le finali scudetto del basket. Siccome io non sono che un semplice tifoso ed ascoltatore, vorrei suggerire agli amici di Ciao Radio le seguenti considerazioni: a) il tifoso PAF ha il biglietto per il PalaDozza; b) il tifoso PAF che non ha il biglietto, come qualunque altro appassionato di basket, si guarda la partita in diretta sulla RAI; c) ove non ricorrano i casi a) e b) (esempio: autista di autobus, tassista e assimilati, vigile urbano od operatore ecologico in servizio con radioline auricolarizzate, nullatenente e/o ospedalizzato sprovvisto di televisione) c'è sempre e comunque Radio Nettuno Onda Libera che trasmette la diretta integrale di tutte le partite della PAF. Voi, cari amici di Ciao Radio, siete l'UNICA RISORSA per il tifoso bolognese di baseball che non può seguire la squadra in trasferta. Interrompere la radiocronaca del decimo inning da Nettuno per farci sapere i tabellini dei cestisti trevigiani cinque minuti dopo la fine di una partita largamente dominata dalla PAF non è quello che gli appassionati di baseball si aspettavano da voi. Gli appassionati di basket, d'altro canto, non erano sintonizzati né sui 90.1 né sui 91.2.

----------------

   La curiosità. Fabio Giovannini, come la maggior parte dei suoi compagni, ha un lavoro che gli serve per mangiare o andare al cinema, e non può disporre del suo tempo lavorativo come crede. Per cui, in mancanza di un permesso che gli consentisse di partire venerdì con il pullman della squadra, è stato costretto a saltare gara 1, prendere il Pendolino delle sette di sabato mattina, cambiare a Roma e raggiungere Anzio con un altro treno. Ad Anzio lo aspettavano per portarlo a Nettuno, e Mazzotti (che naturalmente aveva calcolato tutto...) lo ha schierato titolare all'esterno destro nella partita del pomeriggio. La levataccia e il viaggio scomodo non hanno affatto danneggiato la sua performance, anzi dava l'impressione di vedere i lanci di Vigna alla moviola. Risultato: su quattro turni alla battuta, Jo ha sparato due legnate che senza il forte vento che rinfrescava l'estate tirrenica sarebbero uscite dal campo (una si è risolta con un doppio contro la recinzione, e l'altra in un fly out); negli altri due turni si è accontentato di due singoli. Totale tre su quattro. Complimenti a Fabio, e una preghiera ai suoi compagni di non dare seguito al progetto di non accettarlo più, visti i risultati, sul pullman della squadra...

 

   Un'ultima raccomandazione: il prossimo weekend (2 e 3 giugno) il Gianni Falchi riceve la visita degli strapotenti riminesi. La Semenzato ci ha inflitto una sweep nel secondo turno del girone di andata a Rimini. Per questo, e per tutto quello che ho scritto finora, non mi limito a convocare allo stadio tutti gli appassionati di baseball, per assistere ad uno spettacolo di sicuro alto livello.
Quello che chiedo a tutti voi è

PANDEMONIO AL GIANNI FALCHI !!!

 

     Rupert the Speaker     

 

Past Speaker Corners:

12-13/5/2000 Italeri - Parma
19-20/5/2000 Modena - Italeri